Programmatore PLC

Programmatore PLC: cosa fa e competenze

Innovare l’industria con l’automazione

Un Programmatore PLC (o PLC Developer) è un professionista specializzato nell’automazione industriale che progetta, sviluppa, testa, implementa e manutiene programmi per i PLC (Programmable Logic Controllers), dispositivi elettronici utilizzati per controllare processi industriali e macchinari.

Un PLC, in sostanza, è il “cervello” del sistema industriale automatizzato, delegato a dirigere, controllare e coordinare tutte le operazioni. Il programmatore PLC è quindi colui che “insegna” a questo cervello come comportarsi, attraverso l’implementazione di programmi specifici.

Nell’era dell’Industria 4.0, la richiesta di professionisti qualificati in grado di gestire la complessità degli strumenti e dei processi tecnologici è in costante aumento.

Cosa fa un Programmatore PLC

Il Programmatore PLC svolge una serie di compiti molto importanti nell’ambito dell’automazione industriale. Ecco i più rilevanti:

  • Analisi delle esigenze. Prima di avviare la programmazione vera e propria, il programmatore deve comprendere a fondo le esigenze del cliente o del progetto, quali ad esempio i processi di produzione, le funzioni del macchinario ed i requisiti di efficienza e sicurezza.
  • Progettazione del software. Una volta comprese le esigenze, il programmatore progetta il software che sarà installato nel PLC. In questa fase, ad esempio, vengono definite le variabili di processo, si disegnano gli algoritmi di controllo e le logiche di funzionamento.
  • Programmazione del PLC. Utilizzando linguaggi di programmazione specifici per i PLC (come Ladder Diagram, Structured Text, Instruction List, Function Block Diagram o Sequential Function Chart), il programmatore scrive il codice che governa il comportamento del sistema.
  • Test e simulazione. Prima di implementare il software sul campo, il programmatore esegue una serie di test e simulazioni per verificare che tutto funzioni come previsto e per identificare e risolvere eventuali problemi.
  • Messa in produzione o rollout. Una volta completata la programmazione ed i test, il programmatore implementa il software nel PLC fisico. Questo può includere l’installazione del PLC, la connessione ai vari sensori e attuatori e l’avvio del sistema.
  • Manutenzione e risoluzione dei problemi
  • Formazione degli operatori

Competenze tecniche

Le competenze tecniche di un programmatore PLC spaziano da una solida conoscenza dei principi di elettronica e automazione, fino all’esperienza pratica con specifici linguaggi di programmazione e sistemi. Ecco alcune delle competenze tecniche più importanti:

  • Conoscenza dei linguaggi di programmazione PLC. Solida conoscenza dei linguaggi di programmazione specifici per PLC, quali ad esempio Ladder Diagram (LD), Structured Text (ST), Instruction List (IL), Function Block Diagram (FBD) e Sequential Function Chart (SFC).
  • Principi di automazione industriale. Solida conoscenza dei principi e delle tecniche di automazione industriale, compresi i sistemi di controllo, i sensori, gli attuatori e la comunicazione tra dispositivi.
  • Capacità di lettura e interpretazione di schemi elettrici e diagrammi. Questa è una competenza fondamentale, poiché gli schemi elettrici e i diagrammi di processo sono spesso la base per lo sviluppo dei programmi di PLC.
  • Conoscenza di specifici PLC e sistemi di automazione. Esistono diversi produttori di PLC e sistemi di automazione, ognuno con le proprie specifiche tecniche e peculiarità.
  • Conoscenza delle norme di sicurezza. Dato che i PLC sono spesso utilizzati per controllare macchinari e processi che possono essere potenzialmente pericolosi, i programmatori PLC devono avere una solida comprensione delle norme di sicurezza industriali.
  • Capacità di lavoro con software di simulazione e test. Questi strumenti sono spesso utilizzati per testare i programmi di PLC prima della loro implementazione sul campo, quindi è importante essere in grado di utilizzarli efficacemente.
  • Nel caso di sistemi embedded, spesso si usa il linguaggio di programmazione c++

Competenze trasversali

Oltre alle competenze tecniche, un programmatore PLC deve possedere una serie di competenze trasversali o “soft skills”. Eccone alcune delle più importanti:

  • Adattabilità. L’industria 4.0 è un campo in rapido movimento, con nuove tecnologie e tecniche che emergono regolarmente, egli deve quindi essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di apprendere continuamente.
  • Precisione. I sistemi automatizzati sono complessi e possono essere sensibili anche a piccoli errori. Un programmatore PLC deve quindi avere un’acuta attenzione al dettaglio.
  • Problem-solving
  • Pensiero critico
  • Capacità comunicative
  • Teamworking
  • Gestione del tempo e dell’organizzazione

Come diventare programmatore PLC

Per diventare un programmatore PLC occorre un percorso educativo e professionale specifico. In generale, occorre:

  • Formazione di base. Un programmatore PLC tipicamente inizia con un’istruzione di base in un campo correlato, ad esempio conseguendo un diploma di scuola superiore in elettronica, meccatronica o informatica, o una laurea in ingegneria elettronica, informatica o automazione.
  • Formazione specifica sui PLC. Questa formazione può essere fornita da scuole tecniche, università, o direttamente dai produttori di PLC. Durante questa formazione, gli studenti imparano i principi di base dei PLC, come programmare in vari linguaggi PLC, e come risolvere i problemi dei sistemi PLC.
  • Esperienza pratica. Dopo aver completato la formazione teorica, è importante acquisire esperienza pratica, ad esempio attraverso uno stage o un apprendistato, sotto la supervisione di programmatori più esperti.
  • Certificazioni. Sebbene non siano sempre richieste, le certificazioni possono aiutare a dimostrare le proprie competenze e a migliorare le proprie prospettive di carriera. Alcuni produttori di PLC offrono certificazioni specifiche, e ci sono anche certificazioni più generali in automazione industriale, ad esempio quello di siemens.

Quanto guadagna un programmatore PLC

La retribuzione di un programmatore PLC può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui l’esperienza, le competenze, il livello di responsabilità, il settore industriale, la posizione geografica e il mercato del lavoro locale.

In Italia, un programmatore entry-level può aspettarsi di guadagnare una retribuzione annua tra i 25.000 e i 35.000 euro. Con più esperienza, le competenze specialistiche e le responsabilità di gestione, questa cifra può salire significativamente, con alcuni programmatori senior che guadagnano oltre 50.000 euro all’anno.

A livello globale, le retribuzioni variano notevolmente da un paese all’altro. Negli Stati Uniti, ad esempio, la retribuzione media annuale per un programmatore PLC è di circa $75.000 secondo i dati del Bureau of Labor Statistics (BLS). In altri paesi, come il Regno Unito o la Germania, la retribuzione può essere simile o leggermente superiore rispetto all’Italia, mentre in paesi con un costo della vita più basso, la retribuzione può essere inferiore.

FAQ sul profilo del Programmatore PLC

Cosa fa un programmatore PLC?

Un programmatore PLC è un professionista specializzato nell’automazione industriale che progetta, sviluppa, testa, implementa e manutiene programmi per i PLC (Programmable Logic Controllers), dispositivi elettronici utilizzati per controllare processi industriali e macchinari.

Quali attività svolge un programmatore PLC?

Un programmatore PLC svolge le seguenti attività:
– Analisi delle esigenze
– Progettazione del software
– Programmazione del PLC
– Test e simulazione
– Messa in produzione o rollout
– Manutenzione